Descrizione dell'itinerario: |
Lasciate metà auto al Chioma (sotto al cavalcavia), si sale a Nibbiaia, parte bassa, e, trovata via Parri, parcheggiamo. Sulla nostra sx (c'è una grande tavola di legno con indicato il segno bianco rosso del c.a.i n°00 - in piccolo e in alto). Si scende per la strada vicinale, incontrando un vecchio fontanile ed un caseggiato rurale e un podere bianco con cancello e noi proseguiamo per arrivare ad un evidente bivio dove, a sinistra e su un palo in legno, c'è un segnale di direzione senza alcuna scritta, solo una freccia in legno (davanti a noi e in discesa vediamo chiaramente una stradella bianca, che evitiamo). Seguiamo l'indicazione della freccia senza scritte e prendiamo la salitella sulla destra per poche decine di metri, inoltrandoci nel bosco. Fin qui saranno passati circa 30/40 minuti in graduale discesa e/o falsopiano. Sempre rimanendo sul sentiero su cui siamo adesso (5 minuti) e sempre nel bosco, troviamo quasi subito una deviazione alla nostra destra che ci porterebbe a Nibbiaia alta, in salita, noi invece scendiamo per circa 30 minuti e troviamo prima una pesante sbarra di ferro che ostruisce il passaggio, colorata di verde, e poi un' ampia radura (in località podere del Gorgo). Giriamo a sinistra per qualche decina di metri ed arriviamo ad un incrocio di tre sentieri, con a destra un palo in legno con in alto una scritta poco leggibile (Popogna), da dove si va alle Palazzine, noi prendiamo a sinistra e seguiamo l'indicazione per Quarata, trovando, dopo circa 5/10 minuti, uno spiazzo con un cumulo di pietre impilate. Guadiamo il torrente Chioma, proseguiamo nella boscaglia e troviamo un secondo guado (il botro Quarata che confluisce nel Chioma), lo oltrepassiamo, sempre restando su questo tracciato c.a.i, indicato col n°6, e seguiamo il corso del Chioma fino alla foce.
Da Nibbiaia (parte bassa) a qui avremo impiegato h.1.20 circa, con passo tranquillo. Nota: Proseguendo alla nostra destra si finirebbe al Castellaccio (fuori zona per ritrovare le auto) o anche a Quercianella alta. Guadato che avremo il torrente ed essendoci inoltrati nella macchia, andiamo avanti senza problemi, sempre sul sentiero principale (che poi diventa francamente stradella) per altri 60/80 minuti ed infine, saremo alle auto, sotto al cavalcavia e, volendo, al porticciolo del Chioma, dopo aver attraversato l'Aurelia. La bellezza dell'itinerario consiste nel percorrere zone ancora piuttosto selvagge ed estesi tratti di macchia mediterranea, alta e bassa, dove ogni tanto si scoprono scorci panoramici, sia verso l'entroterra collinare che verso la costa. Bellissime le fioriture primaverili ed interessante il sentiero nella macchia che attraversa il torrente e, a secondo della stagione, anche le molteplici piante aromatiche che troviamo lungo il percorso (salvia, rosmarino, alloro, etc.etc.), come pure le more a fine estate oppure i fichi e l'uva selvatica o le mele, piccole ed aspre ma dissetanti. Da ricordare poi che entrando in paese e lasciato a sinistra il porticciolo del Chioma, andando un po' avanti, si trovano pittoreschi scorci sul mare, dove, lasciata l'auto e scesa la scaletta, è possibile anche fare il bagno..........soprattutto ai primi di maggio quando ancora il turismo di massa non c’è. Un’alternativa estiva potrebbe anche essere anche la spiaggia sassosa del Fortullino, a 2 km. sull'Aurelia, verso sud.
Criticità: da Nibbiaia parte bassa (via Parri) non si trovano indicazioni per scendere al Chioma e mancano anche le segnalazioni di direzione una volta che si è arrivati al guado del torrente. Se poi si volesse fare il percorso in primavera o autunno, stagioni altrettanto belle dell’estate per camminare, assicurarsi che non ci siano state piogge torrenziali nei giorni precedenti, perché il terreno dopo il guado del Chioma non assorbe l’acqua e talora le pozze fangose diventano difficili da attraversare senza inzaccherarsi troppo. Variante per le Palazzine (in questo caso ricordarsi di lasciare metà auto alle Palazzine e metà a Nibbiaia, parte bassa): da questo spiazzo saliamo per 10 minuti fino ad un invaso artificiale sulla nostra destra e per altri 35 minuti fino a trovare un ponte che conduce al podere Le Cerretelle. Ancora 50 minuti e siamo alle Palazzine, sulla strada per il Gabbro, circa al km.10.00 della s.p. Ritorno dal podere del Gorgo h.1.35. Variante Nibbiaia, parte alta/Gorgo (sicuramente da preferirsi come percorso di trekking) Da via Parri (Nibbiaia parte bassa) l'ippovia del mediterraneo, sentiero 00, è stata spostata a via di Montenero (Nibbiaia parte alta), forse perchè la discesa è molto più remunerativa dal p.d.v escursionistico, quasi interamente nel verde di un bosco di lecci e cerri, con macchia bassa e alta. Si lascia l'auto al parcheggio degli impianti sportivi di Nibbiaia alta, si risale la scaletta e siamo nella piazzetta del borgo da dove ci incamminiamo per via di Sgarallino, alla nostra destra (5 minuti), per lasciarla quasi subito e svoltare (alla ns/sinistra) in via di Montenero (5 minuti). In fondo alla via troviamo un tunnel verde ben riconoscibile, accanto ai caseggiati, e proseguiamo per altri 5 minuti fino ad una casa colonica con vista sulla valle Benedetta (in alto si nota l'osservatorio). Qui un segnale ci indica la direzione Chioma. Andiamo in discesa per 15 minuti ed arriviamo ad un bivio, che trascuriamo per proseguire a diritto. Avanti e sempre in discesa per altri 30 minuti (al bivio, a sinistra si finirebbe sullo stradello che porta a Nibbiaia bassa, in via Parri), e troviamo prima una pesante sbarra verde e quindi la zona detta "podere del Gorgo", dove possiamo scegliere se andare al Chioma o alle Palazzine o al Castellaccio e/o Quercianella alta, seguendo le indicazioni date in precedenza per l’ex percorso dell’ippovia (00), con partenza da via Parri. Totale percorrenza 60 minuti, circa .
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