DAL CISTERNINO DI PIAN DI ROTA ALLA EX-CAVA DEL TIRO A VOLO DEL CORBOLONE (circa 5 km)
Una volta arrivati in auto o con mezzo pubblico all'ampio parcheggio possiamo intanto rivolgere la nostra attenzione sia ad un'eventuale breve visita al Centro Recupero Uccelli Marini e acquatici (CRUMA) L.I.P.U. Livorno allestito nei locali di una vecchia scuola inutilizzata (prendendo visione degli orari di aperura) sia ad un'eventuale breve visita al Cisternino di Pian di Rota (visita esterna). A partire dal vialetto retrostante il Cisternino ci possiamo incamminare verso l'entroterra lungo il viale contornato dal doppio filare di pini. Sempre seguendo il viale contornato dal doppio filare di pini iniziamo a vedere i primi segnali del percorso dell'Acquedotto Leopoldino, ovvero alcuni casotti in parte avvolti dalla fitta vegetazione. Questa tratta si percorre quasi interamente seguendo il percorso delle arcate e dei casotti dell'Acquedotto Leopoldino, fatta eccezione per una breve tratta in cui siamo costretti a procedere su un percorso che sale attraversando la vegetazione fiancheggiando la rete di una proprietà privata (che ha inglobato al suo interno il tracciato dell'Acquedotto Leopoldino). Nel procedere lungo questa deviazione in una pianeggiante radura si incontra il rudere di Casa Socci (Ca' Socci) completamente avvolto nella vegetazione e poco prima di arrivare nell'area dell'Ex Molino di Talco Steatite (in cui veniva macinato il materiale estratto dalle soprastanti cave) il percorso si affianca al percorso del Torrente Ugione. L'Ex Molino è ora stato riconvertito ad attività di trattamento rifiuti speciali. A partire dall'Ex Molino Talco Steatite, in prossimità del guado e del ponte sul Torrente Ugione, ha inizio un'ampia carrareccia sterrata che attraversando zone più o meno ombreggianti (tra pini e sughere) ci conduce nell'ampia cava esposta sul versante Nord del Poggio Corbolone (in questa cava oggi è stato realizzato un ampio parcheggio a servizio del Tiro a Volo Corbolone). In prossimità di questo ampio spiazzo finiamo il percorso di questa tratta in corrispondenza della sbarra che impedisce l'accesso a mezzi motorizzati all'Area del Parco Provinciale dei Monti Livornesi (attraversata dalla successiva tratta).
DALLA EX-CAVA DEL TIRO A VOLO DEL CORBOLONE A VALLE BENEDETTA (circa 6 km)
A partire dalla sbarra del Tiro a Volo del Corbolone il sentiero procede su un'ampia carrareccia dalla quale si possono avere ampie vedute panoramiche sulla Città di Livorno sottostante. Lungo il percorso in corrispondenza di un'area attrezzata recintata sulla destra è possibile scorgere e scendere a prendere visione della Fornace del Corbolone. Proseguendo sul percorso in corrispondenza di un quadrivio (in un ampio slargo pianeggiante) è possibile effettuare una breve deviazione sulla sinistra per far visita alla Cava del Corbolone. Il quadrivio corrisponde al punto di accesso all'area del Parco Provinciale dei Monti Livornesi (Parco della Foresta di Valle Benedetta). Superato il quadrivio e tornando sul sentiero si superano due strutture funzionali alle attività delle cave e si incontra poi sulla sinistra la struttura di Villa Cristina e l'area attrezzata che la circonda. Da Villa Cristina è possibile effettuare due brevi deviazioni: - scendendo verso l'Ugione e svoltando sulla sinistra: si trovano i due antichi Mulini della Sambuca e i sistema delle Ghiacciaie della Sambuca (percorso non segnato che si aupica sia segnato a breve) - scendendo verso l'Ugione e risalendo sull'altra sponda svoltando a destra: si può far visita all'Eremo della Sambuca (percorso non segnato che si aupica sia segnato a breve) Tornati a Villa Cristina si procede lungo la carrareccia principale ignorando i vari bivi che si aprono sulla destra e sulla sinistra. In corripondeza del Podere Santa Maria sulla destra usciamo dall'area del Parco Provinciale dei Monti Livornesi (Parco della Foresta di Valle Benedetta) e proseguiamo in salita verso Valle Benedetta. La tratta termina in corrispondenza di un grande cancello su strada (semi)asfaltata.
DA VALLE BENEDETTA ALLA CAVA DELLA FOCERELLA (circa 2 km)
In prossimità della Croce segnavia di Valle Benedetta e con le spalle al cancello verde sullo sterrato che proviene dalla Valle della Sambuca, il sentiero ha inizio imboccando la strada che rimane sulla sinistra (lasciandoci quindi il crocificco e il centro abitato di Valle Benedetta alle spalle). Dopo circa 200 metri è possibile effettuare una breve deviazione imboccando la carrareccia sulla sinistra e dopo circa 200 mt prendere visione di uno dei 3 molini a vento del Poggio ai 3 Molini. Continuando in prossimità di una radura pianeggiante imbocchiamo il sentiero che inizia a scendere verso "Il Pianone" per poi risalire fiancheggiando il Poggio Lecceta (essendo alto 462 mt s.l.m. è il rilievo più alto dei monti livornesi ed è ben visibile e riconoscibile da ogni punto di osservazione data la presenza del "Pallone" del radar dell'ENAV, che serve il Porto di Livorno e l'Aeroporto di Pisa). E' possibile fare una breve deviazione per arrivare sulla cima del poggio per vedere da vicino il "Pallone" del radar della stazione meteorologica. Dopo aver finacheggiato il Poggio Lecceta il sentiero continua in piano finacheggiando Poggio Querciolaia per poi scendere in Loc. La Focerella in prossimità della cava di Poggio Querciolaia. Senza perdere di vista il tracciato dello 00, in corrispondenza della Loc. La Foceralla sarebbe possibile effettuare una breve devizione alla Sorgente La Terrazza delle Sorgenti dell'Acquedotto di Colognole (date le condizioni di mancata manutenzione della struttura, è molto importante prestare attenzione) e da questa scorgere il primo tratto degli archi e ponticelli dell'Acquedotto sul Camorra.
DALLA CAVA DELLA FOCERELLA A LA PALAZZINA (circa 2,5 km)
A partire dallo slargo della cava sul fianco di Poggio Querciolaia attraversando la strada si imbocca il sentiero antistante, che tra rocce verdi e vegetazione non troppo fitta inizia fin da subito ad aprirsi sul splendide vedute panoramiche. Il sentiero proseguendo gira intorno al Monte Maggiore e si sovrappone alla delimitazione dell'ANPIL di Colognole. Dopo essere passati molto vicini ai primi piloni dell'alta tensione che andremo ad incontrare si percorrono circa 250 mt fino ad arrivare in corrispondenza di una piccola curva molto stretta che corrisponde con la sorgente del Botro delle Piastraie; per curiosità ...si segnala che questo punto rappresenta l'esatta intersezione tra i tre Comuni che includono le Colline Livornesi (Collesalvetti, Livorno e Rosignano Marittimo). Questo punto inoltre è il punto a partire dal quale, imboccando lo stradello in salita sulla sinistra, è possibile effettuare una deviazione fino alla cima del Monte Maggiore alto 450 m s.l.m. (è la seconda vetta dei Monti Livornesi superata solo dal Poggio Lecceta). Superato il punto di intersezione dei 3 Comuni si aprono ampie vedute sulla sottostante Valle del Chioma e sulla linea di costa. In corripondenza di altri due piloni dell'alta tensione si incontra una curva sulla destra che gira intorno a questi 2 piloni; fatta la curva il sentiero inizia a farsi sempre più stretto e la vegetazione ad essere sempre più bassa fino ad arrivare a camminare su un tratto roccioso segnalato con "ometti di pietra" che termina in uno slargo attrezzato con qualche tavolo e panchina in prossimità della SP8 in Loc. Le Palazzine (in cui si trova la Casa detta "La Palazzina").
DA LA PALAZZINA AL PODERE DEL GORGO (circa 2,5 km)
Lasciando alla nostra sinistra la Casa La Palazzina si inizia a scendere nella Valle del Chioma; al primo bivio che incontriamo procediamo sulla carrareccia alla nostra sinistra e procediamo su questa che, fino al momneto in cui arriveremo al Podere del Gorgo, rappresenta al tempo stesso la linea di confine tra il Comune di Livorno e di Rosignano M.mo e la linea di confine tra l'ANPIL Foresta di Montenero e l'ANPIL Parco del Chioma. Il Torrente Chioma che ha la sua sorgente sul versante sud del Monte Maggiore, presso la Loc. Le Palazzine, per tutto il suo corso funge da confine tra il Comune di Livorno e Rosignano Marittimo (secondo gli antichi confini del Capitanato Vecchio, già stabiliti durante il Quattrocento). Il sentiero accompagna il Chioma e dopo un tratto scosceso di circa tre chilometri, cala la pendenza; qui incontriamo il Podere del Gorgo in prossimità del quale il Torrente Chioma viene raggiunto dal Botro Quarata proveniente dal vicino Montenero. Prima di arrivare al Podere del Gorgo sulla sinistra del Chioma e sulla sinistra del Sentiero si scorge su un piccolo rilievo la struttura di un antico Molino ad acqua (Casa Molino) con gora a pianta rettangolare. Proseguiamo fino ad arrivare in prossimità del Podere del Gorgo.
[In prossimità del Podere del Gorgo il sentiero 00 non prosegue lungo il Chioma ma svoltando sulla sinistra lo guadiamo per risalire verso Nibbiaia, imboccando quella che è chiamata la Via di Montenero (VEDI FOGLIO SUD). Proseguendo lungo il Chioma arriviamo fino alla Vecchia Via Aurelia in prossimità del porticciolo del Chioma.]
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