RIASSUNTO

Il genere Salamandrina è l'unico genere di vertebrati endemico del territorio italiano, distribuito perlopiù nella parte centro-meridionale della penisola. In Toscana è presente la specie S. perspicillata che occupa soprattutto le aree basso e medio-montane. In tutta la provincia di Livorno esiste una sola segnalazione, non più riconfermata, sulle Colline Metallifere. In questa nota viene descritto il ritrovamento di alcuni esemplari sui Monti Livornesi, le colline comprese nei comuni di Livorno, Collesalvetti e Rosignano Marittimo. Le popolazioni più vicine finora segnalate distano più di 15 km in linea d'aria dalla zona del ritrovamento, ma per la presenza di ambienti umidi e corsi d'acqua a carattere torrentizio, non è da escludere l'esistenza di altri siti sui Monti Livornesi. Ai fini della conservazione, sarà dunque necessario approfondire le indagini per comprendere la distribuzione della specie.

 

 

PAROLE CHIAVE

Provincia di Livorno, salamandrina dagli occhiali, anfibi, distribuzione.

 
INTRODUZIONE

Il genere Salamandrina è l'unico genere di vertebrati endemico del territorio italiano. Fino a pochi anni fa tutte le popolazioni della penisola erano attribuite ad un'unica specie, S. terdigitata, distribuita a sud della catena appenninica, con alcune stazioni a nord. Tuttavia, alcune analisi molecolari hanno recentemente permesso di riconoscere una forte discontinuità nella variabilità genetica delle popolazioni, indicativa della presenza di due specie distinte [1].

Queste due specie, distribuite grossomodo al centro e al sud della penisola [2], sono separate da una linea immaginaria che corre all'incirca da Napoli a Foggia, passando per Campobasso [3]; le popolazioni a sud di questa linea hanno mantenuto il vecchio nome, mentre quelle a nord hanno assunto la denominazione S. perspicillata. Le popolazioni della Toscana appartengono a quest'ultima specie e sono ben distribuite su tutto il territorio regionale (poco meno di un terzo delle particelle U.T.M.), isole escluse.

Sono presenti in zone collinari, basso e medio-montane(da 65 a 970 m s.l.m.), prediligendo boschi ben conservati di latifoglie percorsi da ruscelli e torrenti [4]. Tuttavia, a causa della loro fenologia e delle dimensioni ridotte, gli esemplari del genere Salamandrina sono diffcili da individuare...

(segue nell'articolo completo)

 


Tratto da: Sara Lefosse 1,3, Alessandro Riga 2,3, Franco Sammartino 4, "Prima segnalazione di Salamandrina perspicillata (Savi, 1821) (Amphibia, Urodela) nei Monti Livornesi", Codice Armonico 2014 - Quinto congresso di Scienze Naturali Ambiente Toscano, Edizioni ETS, Pisa [pagg. 96-103]

Museo Civico di Storia Naturale di Ferrara, via F. De’ Pisis 24 Ferrara, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Dipartimento di Scienze Biologiche Geologiche e Ambientali - Università di Bologna, via F. Selmi 3 Bologna, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
GAUM - gruppo aree umide minori, Museo di Storia Naturale di Rosignano Solvay, via Monte alla rena 41-43, Rosignano Solvay
Museo di Storia Naturale del Mediterraneo, via Roma 234 Livorno, e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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SEGNALAZIONE DI UN PREMASCELLARE DI SPARUS SP.
(TELEOSTEI, PERCIFORMES, SPARIDAE) NEL MIOCENE SUPERIORE
DEI MONTI LIVORNESI (TOSCANA)
 

RIASSUNTO

Segnalazione di un premascellare di Sparus sp. (Teleostei, Perciformes, Sparidae) nel Miocene Superiore dei Monti Livornesi (Toscana). Viene segnalato il ritrovamento di un premascellare destro di Sparus sp., in sedimenti del Messiniano inferiore (Miocene Superiore) sui Monti Livornesi. Il ritrovamento è avvenuto in località Fonte all'Amore, lungo il corso del Rio Popogna, presso Livorno (Toscana). Il reperto rinvenuto, incrementa le conoscenze della distribuzione in Toscana dei resti fossili attribuibili alla al genere Sparus della Famiglia Sparidae e consente di confermare ulteriormente la presenza di questi Teleostei nelle acque della paleoprovincia neritica dell'ambiente marino Toscano del Miocene Superiore.

ABSTRACT

Reporting a premaxillary Sparus sp. (Teleostei, Perciformes, Sparidae) in the Upper Miocene of the Monti Livornesi (Tuscany). The discovery of a right premaxillary of Sparus sp., in the Popogna Valley, in locality Fonte all'Amore, near Livorno (Tuscany), is reported. The specimen comes from lower Messinian (Upper Miocene) layers. The fossil found, increases the knowledge of the distribution of the teleost fishes for the genus Sparus, Family Sparidae, in Tuscany and further confirms their presence in the waters of Neritic Paleoprovince of the Upper Miocene to this region.

 

PAROLE CHIAVE: Sparus sp. Sparidae, Miocene, Monti Livornesi.

 

 
INTRODUZIONE
I rappresentanti della Famiglia Sparidae sono ben noti allo stato fossile. In particolare, focalizzando l'attenzione sulla Toscana, i ritrovamenti relativi a questa famiglia riguardano nella maggior parte dei casi denti isolati (ittiodontoliti) (Lawley, 1874; Landini, 1977; Bianucci & Landini, 2005), mentre, meno frequenti sono i resti scheletrici articolati (ittioliti) (Meneghini, 1864, Bradley & Landini, 1985; Bianucci & Landini, 2005; Landini et al., 2005; Carnevale et al., 2006; Gregorová, 2009) e gli otoliti (Carnevale et al, 2006, 2008).
Attualmente la famiglia è diffusa in acque della provincia neritica interna con un ampio range di distribuzione latitudinale dai tropici a zone temperate e alcune specie vivono anche in acque di transizione (Nelson, 2006; Pavlidis & Mylonas, 2011). In questa nota viene segnalato un nuovo ritrovamento di un reperto (un premascellare) appartenente a questa famiglia. Il fossile è stato rinvenuto da uno degli Autori (F.S.) nel dicembre del 2012, nell'alveo del Rio Popogna, nei pres-si della località Fonte all'Amore, durante una campagna di esplorazione dei sedimenti miocenici affioranti sui Monti Livornesi.
 
Premascellare Sparus Miocenico
 
DESCRIZIONE DEL SITO DI RITROVAMENTO
 
Il reperto è stato rinvenuto nella Valle di Popogna, lungo il corso del Rio omonimo, in località Fonte all'Amore, a quota 120 m slm, 43°30'31" N - 10°23'60" E, nelle marne argillose sull'argine sinistro del torrente. Il Rio Popogna, al livello del toponimo di Fonte all'Amore, incide sedimenti neogenici del Complesso Neoautoctono (Lazzarotto et al., 1990) (Fig. 1), la cui ubicazione e disposizione stratigrafica rappresentano l'espressione di eventi geologici e paleogeografici che hanno interessato il Bacino del Mediterraneo nel Miocene Superiore a partire da circa 7 Ma fa, cui fanno seguito gli eventi tettonici plio-quaternari.
Si ricorda che a seguito di un processo di rivisitazione ed aggiornamento della cartografia regionale Toscana che ha coinvolto le tre Università toscane e il CNR IGG di Pisa, sono state introdotte nuove terminologie stratigrafiche. In questa sede ci limiteremo a descrivere le formazioni incise dal Rio Popogna a livello del toponimo in esame e dove è necessario verranno riportate le vecchie denominazioni relative alla carta geologica 1:25.000 della provincia di Livorno (Lazzarotto et al., 1990). I primi sedimenti della Serie in esame sono i Conglomerati di Castello di Luppiano (LUP) attribuiti al Tortoniano superiore-Messiniano inferiore. Questi giacciono in discordanza sopra le diverse formazioni dei vari Complessi Alloctoni del Dominio Ligure. Si tratta di conglomerati poco organizzati, eterometrici, scarsamente elaborati, caratterizzati da ciottoli e matrice (siltosa-argillosa) arrossati. I ciottoli sono prevalentemente di calcare siliceo (tipo Palombino), di ofioliti e diaspri e sono riferibili ad un ambiente di tipo fluviale o deltizio. A questi segue il Calcare di Rosignano (ROS), costituito da un insieme litico eterogeneo dall'aspetto sia massiccio che stratificato, fossilifero, formato oltre che da calcari detritici da conglomerati, brecce, sabbie, silts,marne e calcari biocostruiti a coralli ed alghe rosse.
Nella fattispecie il membro che affiora nell'area di ritrovamento del reperto in esame è quello dei Calcari di Castelnuovo denominato ROS5 già m4 (Miocene 4) della vecchia cartografia; esso è costituito da facies conglomeratiche, sabbiose e marnose, le quali sottoposte alle variazioni ambientali non hanno potuto svilupparsi per tempi sufficientemente lunghi. Ciò ha impedito di poter stabilire una netta prevalenza nelle tipologie sedimentarie, cosicché le diverse facies presentano frequenti interdigitazioni. Dal punto di vista cronologico il Calcare di Rosignano è attribuito nel suo complesso al Messiniano inferiore. I sedimenti del ROS sono l'espressione di una fase di costruzione di bioerme inquadrabili nel sistema di scogliere coralline del Miocene Superiore del Mediterraneo Occidentale riferibili, come succitato, cronologicamente al Messiniano.

 

Segue nel testo integrale allegato...

 


Tratto da: Andrea Guerrini, Franco Sammartino, "SEGNALAZIONE DI UN PREMASCELLARE DI SPARUS SP. (TELEOSTEI, PERCIFORMES, SPARIDAE) NEL MIOCENE SUPERIORE DEI MONTI LIVORNESI (TOSCANA)", in Atti della S.T.S.N. - Memorie serie A - 2013, [pagg.63-66]


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ABSTRACT

In the present paper the occurrence of marine fossil malacofauna in a Plio-Pleistocenic section from Vallin Buio (surroundings of Livorno) is described. Three different mollusc associations are present. The oldest one is typical of the Italian Lower Pliocene, the other two, are characteristic of the Upper Pleistocene fauna. Specimens, sometime poorly preserved, are not numerous for each section, but all the identified species are compatible with the respective fossil
associations. The fossil malacofauna in the calcarenitic level referred to the Upper Pleistocene shows a remarkable affinity with the biotic component of the posidonietum biocenosis.

 

 

KEYWORDS: Pliocene; Upper Pleistocene; molluscs; posidonietum; Vallin Buio; Livorno

 


Tratto da: Alessandro Ciampalini 1, Maurizio Forli 2, Andrea Guerrini 1, Franco Sammartino 1, "The marine fossils malacofauna in a Plio-Pleistocene section from Vallin Buio (Livorno, Italy)", in Biodiversity Journal, 2014, 5 (1): 9–18


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RIASSUNTO

In questa nota vengono segnalate, come curiosità geologica, le concrezioni sabbiose dalle forme particolari, affiorate in una cava di sabbia nei pressi di Casa Vallicella, a sud di Collesalvetti (Livorno). Le concrezioni si sono formate dalla cementazione della sabbia da parte di carbonato di calcio a seguito della percolazione delle acque circolanti all'interno dei sedimenti sabbiosi.

 

 

PAROLE CHIAVE: Concrezioni sabbiose, Casa Vallicella, Livorno.

 


Tratto da: Franco Sammartino, "Le concrezioni sabbiose di Casa Vallicella, Collesalvetti - Livorno", Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno, n.21: 29-32 (2008)


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RIASSUNTO

Viene segnalato il ritrovamento di Cyrtomium falcatum (L.f) C.Presl (una felce originaria dell'Asia orientale), lungo il corso del Botro delle Fontanelle, affluente di destra del Rio Popogna (Livorno).

Prima segnalazione per la Toscana.

 

 

PAROLE CHIAVE: Cyrtomium falcatum, pteridofite, Toscana.

 


Tratto da: Viviano Mazzoncini, Franco Sammartino, "Segnalazione di Cyrtomium falcatum (L. f.) C. Presl (Dryopteridaceae) in Toscana", Quaderni del Museo di Storia Naturale di Livorno, n.23: 93-94 (2010)


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