Segue descrizione dell'itinerario:
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3ª parte: dalle Piagge a Castellaccio
Attraversato il campo, sul margine del bosco incrociamo un sentiero che prendiamo verso sx, superiamo una catena e scendiamo verso un piccolo guado, dopo il quale si prende a salire. Ad un primo ed un secondo bivio occorre tenere la dx, rimanendo sul sentiero principale che sale, con qualche tratto in piano, fino ad incontrare la strada sterrata che scende dal Semaforo del Montaccio, raggiunta la quale gireremo a sx.
Al successivo bivio ("Piazzale dei Colombi"), dovremo imboccare una deviazione poco evidente a sx, proprio di fronte all'inizio della "Via dell'Esbosco" che scende verso Calafuria. Prestando attenzione in caso di terreno umido, con una ripida quanto breve discesa si arriva su uno stradello in piano, lo si percorre verso dx fino al primo bivio dove scendiamo a sx per poche decine di metri: abbiamo raggiunto il grande sentiero che, dalla nostra dx, proviene dal ponte di Calignaia e che percorreremo al ritorno.
Adesso giriamo a sx e, dopo circa 40 m., ci immettiamo in una deviazione a dx che ci porterà, con una bella ed impegnativa discesa, fino al fondovalle del torrente Calignaia: dopo averne seguito il percorso per un breve tratto da entrambi i lati, usciamo dal bosco.
Una piccola scarpata, pedalabile solo per i più smaliziati, ci conduce al luogo magico del piano di cava, circondato da alte pareti di roccia.
Continuiamo in direzione del mare, ormai vicino, sbucando sull'Aurelia in corrispondenza di una catena. Nel percorrere il ponte di Calignaia verso nord, occorre fare attenzione al traffico veicolare, valutando la possibilità di percorrere il camminamento tra guard-rail e spalletta del ponte lato terra (a piedi è una scelta obbligata). Dal lato opposto del ponte, appena termina la spalletta, giriamo a dx ed iniziamo a salire su uno stradello altamente panoramico che, in tempi ormai lontani, collegava l'Aurelia alla zona di escavazione più alta.
Purtroppo un tratto dell'antico percorso è franato a valle (siamo già ritornati a circa 100 m. s.l.m.), ma grazie ad un breve bypass da percorrere a spinta sull'argine sx della frana, si riesce a guadagnare di nuovo l'altro lato e a proseguire.
Prima di arrivare ai ruderi dei vecchi edifici di servizio della cava, avremo l'occasione di ammirare ancora il fantastico panorama della valle e della costa; oltre il rudere troviamo il piano della cava alta, poi risaliamo dal lato opposto (ripidamente per i primi metri), rientrando nel bosco. In breve ci ritroveremo al punto già percorso all'andata, ma stavolta proseguiamo sempre dritti ed in leggera salita, fino a guadagnare il sentiero in piano, da percorrere verso dx. Superato uno spartano ponticello, inizia un lungo e piacevole saliscendi che arriva ad un appostamento di caccia e prosegue poi nel bosco, fino a ritornare sul sentiero proveniente dalle Piagge, che percorreremo a ritroso fino alla catena trasversale. Oltrepassata questa, a dritto per 50 m.: ignorando la prima deviazione, prendiamo la seconda che sale decisamente a sx. Quando inizia la pineta e la salita si fa meno ripida, è il momento di girare a sx in leggera discesa, poi ancora a sx in salita fino a sbucare nei campi sotto a Casa Pinarelli, che si attraversano in leggera salita. Lungo il margine opposto del campo, prendiamo a dx e saliamo ancora con uno zig zag che ci porterà, non senza fatica, alla strada del Montaccio che percorreremo a dx fino alla strada asfaltata, nei pressi dell'abitato del Castellaccio.
(segue)
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